SAMHAIN
- 31 OTTOBRE
Tutti i Festival Esoterici svolgono azioni propiziatorie molto preziose. L'Arte infatti deve servire all'uomo anche per risolvere i problemi materiali ed esistenziali.
E' IL GIORNO PIU' MAGICO DELL' ANNO, IN QUESTA IMPORTANTE FESTA, CAPODANNO DI TUTTO IL MONDO ESOTERICO, E' POSSIBILE PROPIZIARE
COSE MERAVIGLIOSE PER REALIZZARE I PIU' IMPORTANTI DESIDERI E LE PIU' SEGRETE ASPIRAZIONI.
Ecco le 9 importantissime azioni del Festival Esoterico di Samhain. Queste azioni sono tutte realizzabili durante una UNICA SEDUTA, che impegna al più una mezz'ora di tempo.
Per ulteriori informazioni chiama o compila il Form nella sezione ISCRIZIONE del sito.
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RICCHEZZA
E GUADAGNI
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PROPIZIA
LE VINCITE AL GIOCO
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VITTORIA
SU NEMICI E CONCORENTI
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PROTEZIONE
TOTALE DA FATTURE MALOCCHI E INVIDIE
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SVILUPPO
VEGGENZA
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PROPIZIA
SUCCESSO
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RIEQUILIBRA
CORPO E SPIRITO
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SBLOCCA
SITUAZIONI NEL LAVORO AMORE E VITA SOCIALE
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PROPIZIA
TROVARE LAVORO
Samhain, capodanno celtico, è passaggio,
soglia, conclusione e inizio.
E' conclusa la stagione del verde e inizia
la vita del seme, il suo tempo nella
terra prima della sua futura vita di pianta. Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto,
degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno.
Ed è l'inizio dell'attesa, del tempo
interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella
terra quieta. E' il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la
prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perché possa compiersi
la nascita. Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto
silenzioso.
Soglia di questo passaggio, del limitare
tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e
delle esistenze. Custode di questa soglia è Ecate, antica dea che ne detiene le
chiavi.
Nella danza della vita, Samhain è per noi
il tempo del ritiro, dell'interiorità, l'occasione di andare nelle profondità
del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è
esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non
appartengono alla nostra essenza. E' l'inizio del tempo in cui stiamo con noi
stessi, per ritrovare il nostro nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al
mondo.
Samhain è quindi il tempo in cui il
semestre scuro comincia. È la fine del ciclo agricolo e della raccolta finale.
Qualunque cosa lasciato nei campi dopo Samhain, è proibito raccoglierlo poiché
ora appartiene agli spiriti della natura. È giunto il tempo di prepararsi per
l'oscurità che verrà. È tempo di concludere qualsiasi commercio non finito in
estate, è tempo di saldare i debiti e i crediti ed eventualmente di riscuotere
gli interessi.
È una delle due " notti degli spiriti
", l'altra è Beltaine. È quando il velo fra i mondi si assottiglia e la
comunicazione fra noi e le anime erranti dei morti si fa più facile. I fatati e
gli spiriti sono particolarmente attivi in questa notte.
Si hanno le visioni e si traggono gli
auspici e si fanno le divinazioni.
È egualmente uno dei tanti momenti di
onorare e ospitare gli antenati morti.
Le preghiere e gli alimenti sono lasciati
sui gradini della porta ed i portelli degli altari sono lasciati aperti e le
sedie supplementari sono messe fuori. I focolari sono puliti ed i focolari
domestici sono riaccesi da un falò comune sacro che è acceso per sfregamento.
La Dea Il dio e la dea patroni di questa festa sono il Dagda ed la Morrigan.
Samhain celtico
Con Beltain è la festa più importante. In
queste due feste si pensava che le porte del anno (regno degli spiriti) e sidhe (regno delle
fate) fossero aperte.
A Samhain si celebrava il Capodanno
celtico, e poiché il freddo era dominio di Cailleach, i rituali riguardavano il
mondo dei morti, attraverso divinazione e narrazione di storie. A Samhain (sam
+ fuin = "fine dell'estate" ma usato nell'accezione di
"riunione") ogni fuoco viene spento e riacceso solo il giorno
successivo.
In verità non esistono testimonianze archeologiche
o letterarie per poter affermare esattamente se Samhain indicasse solamente un
periodo dell'anno o fosse una divinità.
Una leggenda irlandese riferisce che tutte
le persone morte l'anno precedente tornassero sulla terra in cerca di nuovi
corpi da possedere per l'anno prossimo venturo. Così nei villaggi si spegnava
ogni focolare per evitare che gli spiriti maligni soggiornassero nel villaggio:
il rito consisteva appunto nello spegnere il Fuoco Sacro sull'altare e
riaccendere il Nuovo Fuoco il mattino seguente. Questo simbolizzava l'arrivo
del Nuovo Anno.
Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano
le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia che provvedeva a riaccendere
il focolare domestico. Probabilmente la migliore spiegazione del motivo che
spingeva i Celti a spegnere il fuoco non era quello di scoraggiare gli spiriti
maligni, bensì questa usanza nasceva dal fatto che tutte le tribù celtiche
dovevano riaccendere il fuoco da una sorgente comune, il Sacro Fuoco Druidico
che era lasciato bruciare nel Mezzo dell'Irlanda a Usinach (secondo altre fonti
a Tlachtga,a 12 miglia dalla sacra collina di Tara). Le bestie venivano
radunate e rinchiuse in recinti per svernare
Ciascun gruppo di famiglie (clan) si recava
in un villaggio più piccolo e riparato per svernare. Il villaggio vero e
proprio si separava, e si sarebbe riunito solo a Beltain. Il clima era
sfavorevole a qualsiasi festa pubblica, e per di più nella notte di Samhain i
morti e gli spiriti tornavano sulla terra. Nessuno osava avventurarsi fuori
dalla propria abitazione. Non c'erano dunque rituali comunitari o feste
gaudenti pubbliche (notturne) come invece spesso si è portati a credere. Solo i
druidi si riunivano nelle antiche radure delle Selve Sacre o fra i megaliti
sparsi lungo i ley, le linee in cui scorreva l'energia della Terra, e lì
celebravano solennemente l'Inizio del Nuovo Anno.
Ma vi sono altre usanze di cui parlano
fiabe e leggende. La tradizione popolare riferisce che la notte di Samhain si
praticavano dei riti divinatori che riguardavano previsione del tempo,
matrimoni e la fortuna per l'anno venturo.
Come accadde con gli elementi 'pagani' del
cristianesimo, anche alcune feste celtiche passarono nella cultura cristiana,
dopo che i romani sottomisero i Celti, e quando, più tardi, la Roma cattolica
cercò di convertire i celti pagani. Divenne però chiaro alla Chiesa che i
Celti, nonostante la loro apparente sottomissione alla cultura cristiana,
continuavano ad aderire testardamente ad alcuni elementi del loro vecchio
credo.
Così, all'incirca nel settimo secolo D.C.,
la Chiesa spostò il giorno di Ognissanti, una festa che onorava il martirio dei
primi cristiani, da maggio al primo novembre, in modo da unirla agli antichi
rituali druidici del 31 ottobre. Non solo, la Chiesa assegnò anche dei nuovi
significati cristiani a molti dei simboli residui associati al Samhain.
Nel decimo secolo D.C., si consolidò così
la tradizione di celebrare il giorno di Ognissanti durante i riti di inizio
dell'autunno. In questa giornata si onoravano tutti i morti, non solo i primi
santi cristiani, rinforzando così l'associazione con le celebrazioni celtiche
di una stagione dell'anno infestata dagli spiriti.
Con
il passare del tempo questi spiriti, che una volta venivano ritenuti selvaggi e
potenti, assunsero un connotato nettamente diabolico e malvagio. La chiesa
affermava infatti che gli dei e le dee e tutti gli altri esseri soprannaturali
delle religioni antiche fossero di impronta diabolica, che le forze spirituali
con cui le persone venivano in contatto erano vere, ma che costituivano delle
manifestazioni del diavolo, principe della beffa, che conduceva l'uomo verso
l'adorazione di falsi idoli. Così, durante le celebrazioni per Halloween,
apparvero rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del
diavolo e di altre creature maligne, come le streghe.
Celebrare Samhain
In questo periodo cominciano gli oscuri,
freddi giorni invernali. Nelle campagne c'è poco lavoro da fare, le foglie
cadono dagli alberi e i giorni si accorciano sensibilmente. I poteri naturali
della crescita e della luce declinano ed entrano nel loro lungo sonno
invernale. Anche gli animali si preparano al letargo.
Come loro anche noi dovremmo rallentare le
nostre attività e passare più tempo in casa. Se si ha un caminetto in casa è
bello accalcarci intorno al fuoco insieme ai nostri amici e raccontare storie.
Approfittiamo di questo periodo dell'anno, in cui la Natura muore
apparentemente, ritirandosi in se stessa come i semi si ritirano nel terreno,
per raccoglierci in noi stessi intraprendendo viaggi interiori nella nostra
coscienza.
Prestiamo attenzione ai sottili mutamenti del
corpo, all'adattamento biopsichico del nostro organismo ai brevi e freddi
giorni invernali: la mente inizia a scivolare dall'esteriorità all'interiorità.
Ora è tempo che la nostra attenzione passi dal lato materiale a quello
spirituale. E' tempo di riflessione, di viaggi interiori per potere scoprire
quegli aspetti di noi stessi che necessitano di essere cambiati prima che possa
iniziare una nuova vita.
Come
gli antichi iniziati dobbiamo discendere nel mondo inferiore, ripercorrendo il
viaggio delle divinità stagionali: seguiamo la spirale interiore dell'anno
vecchio fino ad arrivare al nostro centro interiore e a questo punto
ripercorriamo la spirale all'esterno portando fuori il nostro potenziale di
vita e creatività che sarà manifesto nel nuovo anno, al tempo stesso
conservando in noi la saggezza imparata nel passato.
E'
un periodo adatto a tutti i tipi di meditazione e tradizionalmente propizio alle
arti divinatorie, essendo un momento di passaggio in cui si incontrano passato,
presente e futuro. Possiamo approfittarne per imparare qualche tecnica
divinatoria, come i tarocchi o le rune.
Inoltre, siccome le energie di questo tempo
hanno a che fare con la morte, possiamo rivolgere i nostri pensieri alle
persone che ci hanno lasciato.
Si dice che gli spiriti possono essere ora
contattati e consultati ma è preferibile (se crediamo in una vita nell'aldilà)
non disturbarli; è meglio prestare attenzione ai piccoli messaggi che ci
possono inviare (sogni, ricordi improvvisi, ecc,). E' infatti tempo di
riflessione, tempo di considerare l'anno passato e di confrontarci con quel
fenomeno della vita su cui non abbiamo
nessun controllo: la morte. Per celebrare degnamente il cerchio completo
dell'esistenza dobbiamo riconoscere la realtà della morte e del declino fisico
come eventi naturali, non come qualcosa da ignorare o da nascondere. A queste
energie ora dobbiamo tributare omaggio ma dobbiamo al tempo stesso ricordare la
nuova vita che sopraggiungerà.
Il Re dell'Agrifoglio ci insegna che la
morte è una fine ma anche un inizio. Teniamo presente la lezione degli antichi
Celti e non indugiamo in tristezze! Invitiamo a cena i nostri amici, vestiamoci
da streghe e fantasmi, decoriamo le nostre case con le zucche di Halloween e,
se ci va, celebriamo i giochi tradizionali cercando di afferrare con la bocca
le sacre mele appese ad un filo o galleggianti in una bacinella di acqua!
E' infine un momento in cui al fine di favorire
la nostra rigenerazione, si possono ritualmente abbandonare tutte le cose del
passato che dobbiamo o vogliamo lasciare, abbandonare (lasciar morire) le cose
che non ci piacciono nella nostra vita. E' tempo di abbandonare le cattive
abitudini, di cambiare la propria vita! Infatti, prima che la nuova crescita
possa iniziare, il suolo deve essere fecondato con i resti dei raccolti
dell'anno precedente e con i rifiuti (se non ci fossero morte e decomposizione
non ci sarebbe la Vita).
Meditiamo sul significato di questa festa e
lasciamo aperta la porta di casa per fare entrare i nostri amici invisibili;
lasciamo loro cibo e bevande.
SAMHAIN PROPIZIA
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